I contratti di luce e gas devono essere in forma scritta?

I contratti di luce e gas devono essere in forma scritta?

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Il mondo dei contratti di somministrazione di luce e gas è sempre stato al centro di numerose discussioni giuridiche, in particolare riguardo alla forma che questi contratti dovrebbero avere. La questione principale è: è necessaria una forma scritta per questi contratti? La Terza sezione della Corte di Cassazione ha recentemente fornito ulteriori chiarimenti in merito.

La Sentenza nr. 20267 del 14 luglio 2023

Ribadendo un orientamento ormai consolidato, la Corte di Cassazione, con la Sentenza nr. 20267 del 14 luglio 2023, ha chiarito che per i contratti di somministrazione di luce e gas non è richiesta la forma scritta né ad substantiam (ossia per la validità del contratto stesso) né ad probationem (ossia per la prova del contratto).

La vicenda esaminata dalla Corte

La questione sottoposta all’attenzione della Corte riguardava una controversia tra una società di vendita di energia e un cliente finale. Il cliente aveva agito in giudizio per ottenere la dichiarazione dell’inesistenza di qualsiasi rapporto contrattuale con la società. Nel primo grado di giudizio, la domanda del cliente era stata accolta, e il contratto di somministrazione tra le parti era stato dichiarato inesistente. La decisione si basava sul fatto che i contratti presentati dalla società erano in copia fotostatica e la loro conformità all’originale era stata contestata dal cliente. Di fronte a tale contestazione, la società non aveva fornito l’originale del contratto, né aveva chiesto una verifica della scrittura privata.

La questione della forma scritta

La sentenza d’appello veniva impugnata per cassazione dalla società di vendita dell’energia. Tra i vari motivi presentati, la società sosteneva la violazione degli articoli 1350 e 1559 del codice civile. Secondo la società, il Tribunale aveva erroneamente rigettato il gravame sulla base della sola mancanza di prova scritta del contratto, senza considerare che il contratto di somministrazione non richiede la forma scritta né ad substantiam né ad probationem.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato attentamente le argomentazioni presentate dalla società di vendita dell’energia. Ha ritenuto fondato il motivo relativo alla forma scritta del contratto, sottolineando come il Tribunale avesse erroneamente negato l’esistenza giuridica del contratto basandosi unicamente sull’assenza di prova scritta.

Il contratto di somministrazione e la forma scritta

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: il contratto di somministrazione di energia elettrica non richiede la forma scritta né ad substantiam né ad probationem. Questo orientamento non è nuovo e si basa su precedenti pronunce della stessa Corte. Ad esempio, la Sezione 1, con l’Ordinanza n. 31315 del 24.10.2022, aveva già affermato questo principio. Ancora prima, le Sezioni Unite avevano chiarito che la conclusione del contratto di somministrazione di energia elettrica può avvenire anche attraverso fatti concludenti, come l’effettiva utilizzazione dell’energia elettrica da parte del cliente.

La conclusione della Corte

La pronuncia della Corte di Cassazione ha rappresentato un’occasione per ribadire e consolidare un principio di diritto fondamentale: il contratto di somministrazione di energia elettrica può essere concluso anche attraverso facta concludentia (fatti concludenti). La prova dell’esistenza di tale contratto può essere fornita con qualsiasi mezzo, comprese le presunzioni semplici. Questo significa che, anche in assenza di un documento scritto, la presenza di un contratto può essere dimostrata attraverso altri mezzi di prova, come l’effettiva fornitura e utilizzo dell’energia da parte del cliente.

Riflessioni finali

La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un importante punto di riferimento per tutti gli operatori del settore e per i consumatori. Ribadisce l’importanza di non basarsi esclusivamente sulla forma scritta per determinare l’esistenza di un contratto, ma di considerare l’intero contesto e le circostanze specifiche di ciascun caso. Questo approccio flessibile e pragmatico garantisce una maggiore protezione dei diritti dei consumatori e una maggiore certezza giuridica per le società di vendita dell’energia.

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