La mediazione è uno strumento fondamentale per risolvere le controversie in modo alternativo al giudizio. Tuttavia, come ogni procedura, ha delle regole precise da seguire. Una di queste riguarda l’eccezione di improcedibilità per irritualità nella mediazione. Ma quando e come sollevare questa eccezione? Una recente sentenza del Tribunale di Napoli ha gettato luce su questo aspetto cruciale.
La Sentenza del Tribunale di Napoli
Nel giugno del 2023, il Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza n. 6371/2023, focalizzandosi sull’art. 5 del d.lgs. n. 28/2010. Questo articolo stabilisce che l’eccezione di improcedibilità per mancato o irrituale espletamento della procedura di mediazione può essere sollevata dal convenuto, o rilevata d’ufficio, entro e non oltre la prima udienza.
Il caso in questione riguardava un procedimento finalizzato al pagamento di somme in materia di rapporti bancari. In questo ambito, la procedura di mediazione è una condizione essenziale per procedere con la domanda giudiziale. La parte convenuta aveva sollevato l’eccezione di irritualità della mediazione, sostenendo che l’attrice, pur avendo avviato la procedura di mediazione in tempo, non aveva partecipato personalmente. Invece, aveva delegato un difensore non munito di procura sostanziale a negoziare la controversia in suo nome e per suo conto.
La Mediazione e la Procura Sostanziale
L’art. 8 del d.lgs. n. 28/2010 stabilisce che la parte deve partecipare personalmente alla mediazione. Tuttavia, in presenza di giustificati motivi, può delegare un soggetto che abbia piena conoscenza dei fatti, conferendogli i poteri necessari per risolvere la controversia. Questo significa che è possibile per la parte delegare un difensore, ma solo se è munito di procura sostanziale per negoziare la controversia.
La Cassazione e la Mediazione Irrituale
La questione dell’irritualità della mediazione non è nuova nella giurisprudenza italiana. La Cassazione Civile ha affrontato l’argomento in diverse occasioni, fornendo chiarezza e indirizzi interpretativi. In particolare, con la sentenza n. 32797 del 13 dicembre 2019, la Cassazione ha stabilito che la domanda è improcedibile se il tentativo di mediazione non viene esperito o se viene esperito irritualmente. Tuttavia, l’eccezione relativa deve essere sollevata entro e non oltre la prima udienza.
Il Caso in Esame e l’Errore della Convenuta
Nel caso trattato dal Tribunale di Napoli, l’eccezione sollevata dalla convenuta riguardava l’irritualità della mediazione a causa della mancata conferenza della corretta procura al difensore. Tuttavia, l’eccezione era stata presentata solo in sede di precisazione delle conclusioni. Questo passo è avvenuto ben oltre l’udienza di verifica immediatamente successiva allo svolgimento della procedura di mediazione, come previsto dalla normativa.
Durante l’udienza di verifica, era stato presentato il verbale negativo di mediazione. In questo documento, il mediatore non aveva rilevato alcuna carenza di legittimazione del difensore della parte attrice, che era comunque munito di una regolare procura a mediare.
Riflessioni e Conclusione
La sentenza del Tribunale di Napoli ha riaffermato l’importanza di seguire le procedure e i tempi previsti dalla legge in materia di mediazione. Ha evidenziato come la presentazione tardiva dell’eccezione di improcedibilità possa compromettere la validità della stessa, indipendentemente dalla sua fondatezza.
Inoltre, la decisione ha sottolineato l’importanza di una corretta interpretazione e applicazione delle norme relative alla mediazione, in particolare in relazione alla presenza e ai poteri del difensore durante la procedura.
In conclusione, la sentenza ha ribadito che, in materia di mediazione, la corretta osservanza delle procedure e dei tempi previsti dalla legge è essenziale per garantire la validità e l’efficacia del tentativo di composizione amichevole delle controversie.
